L’artista Ester Campese, in arte Campey, ci ha recentemente rilasciato un’intervista molto interessante. Ester parteciperá alla mostra internazionale “Art Hug – Abbraccio d’arte” che si terrà presso la Grande Moschea di Roma con inaugurazione il 25 gennaio 2017.
F: “Carissima Ester è un onore averti qui con noi oggi. Prima di parlare del tuo progetto vorremo conoscere di più te e la tua arte. Come ti avvicini al mondo dell’arte?
E: “ Buona sera piacere mio! Mi avvicino sempre con molto rispetto, sperando per quel che mi riguarda di riuscire a trasmettere un’emozione, un messaggio agli interlocutori che osservano le mie opere. Dietro ognuna di esse non c’è solo l’espressione estetica o colorista, o l’esercizio tecnico fine a se stesso, ma un preciso progetto che con impegno e tempo si mette a terra. Fare una personale per esempio mi impegna un intero anno dalla progettazione, allo sviluppo del tema alla realizzazione delle opere, all’organizzazione della mostra stessa.
F: “C’è una corrente particolare che ti ispira?”
E: “Posso senza dubbio essere accostata, come perastro sono stata definita in più di una critica, al post impressionismo, nel senso che prediligo concentrarmi su un focus, un dettaglio che definisco bene, lasciando molto sfumato tutto il resto in quanto desidero lasciare uno spazio interpretativo all’osservatore, un contorno immaginario o solo un’impressione appunto. Da parte mia voglio dare sono un là, e non amo dettagliare in modo esasperato la figura, mi sento ad esempio, lontana dall’iperrealismo che per altro apprezzo nei colleghi artisti che lo esprimono, ma non è nelle mie corde emotive. Nell’astratto semi informale, altra disciplina pittorica con cui amo esprimermi, mi piace includere simboli in cui l’osservatore possa ritrovarsi e scoprire, anche in modo giocoso o provocatorio.”
F: “ A questo punto mi domando cosa sia l’ arte secondo te!”
E:”Per me è uno dei modi attraverso cui comunicare con gli altri, come la musica, come la parola espressa da un attore o un poeta. Io provo a farlo con la pittura. Inizialmente questo era più che altro un percorso intimo un dialogo tra me e me, ma ho capito che ciò che volevo trasferire emozionalmente sulle tele anche con semplici tratti, arrivava in modo netto a chi le osservava, per cui ho voluto continuare questa dialogica modalità facendomi anche portavoce di qualche piccolo messaggio, per chi lo vuole cogliere.”
F:” Come nasce il progetto “Art Hug – Abbraccio d’arte”? “
E: “Questo progetto è un evento internazionale, con la collaborazione del Regno del Marocco che si tiene in un luogo simbolico e suggestivo come la Grande Moschea di Roma con il vernissage che sarà il prossimo 25 gennaio. Nasce proprio per condividere con artisti di disparate nazionalità, diversità e similitudini non solo artistiche ma anche culturali, permettendo uno scambio che possa ampliare gli orizzonti del pensiero e del cuore in modo costruttivo e pacifico. Mi sono subito entusiasmata al progetto, proprio perchè ci troviamo in un contesto di diffidenza, purtroppo per certi violenti accadimenti, in particolare verso il mondo orientale perché per mia natura sono curiosa e mi piace mantenere la mente aperta possibiliste anche con una testimonianza che possa far superare eventuali preconcetti, senza prima almeno conoscere.”
F:” Puoi parlarci già di qualche progetto futuro o di qualche evento dove sarà possibile, ancora una volta, apprezzare la tua arte?
E: “ Per scaramanzia non ti svelo troppo, ma posso anticiparti che a marzo sarò a New York. Poi ho in animo già da diverso tempo un paio di progetti con altri artisti, ma ci vuole pazienza! La preparazione di un progetto è impegnativa, spero che in questo 2017 sia possibile realizzare entrambi.”
Per me è stato un onore e un piacere confrontarmi con un’artista dal calibro di Ester. Se volete ammirare la sua arte, non vi resta che recarvi alla Grande Moschea di Roma dal 25 al 28 Gennaio 2017.
F.
Photo Credits: Ufficio Stampa Laura Gorini